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Venerdì 03 Maggio 2024
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Thom Pain

Orvieto (TR) - In collaborazione con Tuscia Film Fest Elio Germani è "THOM PAIN" (basato sul niente), di Will Eno
Traduzione Noemi Abe. Regia Elio Germano in collaborazione con Silvio Peroni, produzione Bam Teatro e Pierfrancesco Pisani in collaborazione con Mittelfest 2010

Reduce dal successo del Festival di Cannes 2010 dove è stato premiato come miglior attore per il film "La nostra vita", Elio Germano torna a calcare le  scene con un monologo che è stato finalista nel 2005 del Premio Pulitzer per la sezione Teatro.    

Thom Pain, intrappolato nelle sue riflessioni, all’apparenza inconsistenti e sconnesse, ci introduce alla memoria e agli incidenti  che hanno plasmato la sua infanzia e ne hanno fatto l’uomo che è.
   

Thom Pain entra in scena al buio. Prova ad accendere una sigaretta, impreca, si siede e saluta il pubblico. Legge da un vocabolario tutto personale il significato della parola “paura”, ma non ne viene a capo. Le considerazioni sul concetto iniziano a fluire: le cause, i legami con la libertà, la precarietà della sensazione di benessere. Le luci si accendono improvvisamente, ed Elio Germano è lì, sul palco, vestito in un abito nero di qualche taglia in più. Tira fuori dalla tasca della giaccia, aperta e penzolante, un paio di grossi occhiali da vista che fanno un po’ topo da biblioteca, li inforca e ci guarda, cerca un contatto. Per tutto il tempo, la più grande preoccupazione di Elio – Thom sarà quella di creare una connessione con chi si trova di fronte a lui. Racconta storie apparentemente sconnesse tra loro: un bambino vestito da Tex Willer che gioca in una pozzanghera, e perde il suo cane a causa di una scossa di corrente elettrica; una storia d’amore con una donna perfetta che adesso non c’è più. Le storie, però, non seguono un filo logico: pezzi di episodi si intrecciano a domande, risposte contrastanti, riflessioni, battute scherzose ma amare, riflessioni profonde, piccole invettive e attimi di sospensione. Soltanto alla fine, si scopre che il bambino della storia sfortunata è proprio lui, Thom Pain, protagonista anche di un infelice amore che non smette di riempire la sua vita e la sua mente di dubbi e dolore.

Vestire i panni di Thom Pain è l’ennesima prova (per chi ne avesse ancora bisogno) della bravura senza limiti di Elio Germano. Camaleontico e carismatico, il giovane attore romano ha curato personalmente la regia e collaborato attivamente all’adattamento italiano del testo di Will Eno, drammaturgo di Brooklyn. La scena è completamente nuda, si vedono soltanto una sedia e una bottiglia d’acqua, ma Germano la riempie con la voce e con i gesti. Anche nell’immobilità, riesce a comunicare di Thom e della sua condizione con un atteggiamento della spalla, o l’inarcarsi di un sopracciglio. Scompare senza sparire: non c’è più Elio Germano su quel palco, nonostante molti tra gli spettatori (e soprattutto tra le spettatrici) siano accorsi per il nome di richiamo in cartellone; c’è Thom Pain, che pure si nutre ed esiste soltanto grazie alla linfa vitale che Elio gli infonde. Non si è pubblico della bravura dell’attore, ma ascoltatori più o meno consapevoli dello sfogo esistenziale del personaggio, che sotto i nostri occhi si fa persona. E pian piano, parola dopo parola, gesto dopo gesto, scopriamo che, in realtà, noi siamo Thom. I suoi desideri li abbiamo vissuti, le sue esperienze si avvicinano a molti attimi della nostra vita, e le sue paure sono più che mai dentro di noi. Thom sembra un pazzo: parla, poi ci ripensa e vuole andare via, scende in platea, cammina deciso, ma torna indietro a metà percorso, accenna un sorriso e immediatamente dopo grida. È forte il senso di disorientamento ed estraniazione, al punto tale che dopo un po’ ci si chiede se il tutto non sia improvvisato.

Sabato 3 dicembre Ore 21.00 , teatro comunale Luigi Mancinelli

Info: www.teatromancinelli.it  e-mail: info@teatromancinelli.it  Tel 0763.340422 -  0763.340493 biglietteria

[Fonte: Umbria OnLine]

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