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Giovedì 18 Aprile 2024
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Lo Spirito della Materia

San Gemini (TR) - Esposizione di Pericle Fazzini “LO SPIRITO DELLA MATERIA" a Palazzo Vecchio, Sala dei Priori
dal 29 settembre al 14 ottobre 2012, onorata della Medaglia del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Pericle Fazzini (1913-1987) è stato uno dei più grandi scultori del Novecento. Dagli esordi
nell’ambito della scuola romana degli anni Trenta fino alle opere della maturità, il suo percorso, pur
rimanendo nell’ambito di una tendenza figurativa, è stato contrassegnato da una eccezionale libertà,
guidata, tuttavia, da una costante sensibilità e da un inconfondibile accento espressivo.

La mostra di San Gemini, organizzata in occasione della XXXIX Giostra dell’Arme, sarà incentrata
sull’opera-emblema dello scultore marchigiano, la Resurrezione della Sala delle Udienze di Paolo VI
in Vaticano (Sala Nervi), recentemente sottoposta a un accurato restauro conservativo. L’esposizione
del bozzetto originario e il corredo dei disegni preparatori, provenienti dalla Fondazione Fazzini,
racconteranno in dettaglio la genesi della celebre composizione, dall’idea alla redazione definitiva,
sottolineandone la spiccata valenza formale e concettuale.

Integreranno il percorso espositivo altri intensi brani della vasta produzione sacra di Fazzini, legati alla
riflessione sulle tematiche religiose e di valore universale, per un totale di circa trenta pezzi. Per la
precisione 27 opere, di cui 6 sculture in bronzo, argento e oro, la più grande delle quali ha dimensioni
di 4 metri per 2. L’evento si preannuncia come un appuntamento di grande richiamo perché darà
ufficialmente il via alle manifestazioni programmate per il 2013, in occasione del centenario della
nascita del maestro, dal Museo Pericle Fazzini di Assisi e coordinate da un Comitato scientifico di
prestigio.

Il Cristo della Resurrezione, che “vola via spinto dal vento e si libera dal velo mortuario” – secondo
le stesse parole dell’artista – emerge da un’esplosione apocalittica che coinvolge tutta la natura,
stravolgendola; al culmine del grande ventaglio divino-materiale, tra i rami distorti dell’Orto dei
Getsemani e le saette di un ordine sconvolto, il volto del Messia, pur piegandosi a un’immane
sofferenza, riemerge sorretto dalla consapevolezza superiore di consentire attraverso il suo sacrificio la nostra salvezza.

[Fonte: Umbria OnLine]

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